Ho avuto il piacere di rappresentare Prima Materia e Music & Resilience al 6° Forum Mondiale sulla Musica, che si è svolto a Parigi dal 30 settembre al 2 ottobre appena trascorsi, partecipando come spettatore al ricco programma di interventi e discussioni dell'evento e presentando un poster del nostro progetto, come avevamo annunciato qualche settimana fa.
Il titolo del forum di quest'anno è stato Give Me Five! The 5 Music Rights in Action ("dammi un cinque! I cinque diritti della musica in azione") dove i diritti di cui si parla sono:
Il diritto di tutti i bambini e gli adulti di:
- Esprimere se stessi musicalmente in tutta libertà
- Imparare linguaggi e abilità musicali
- Avere accesso al coinvolgimento in materia musicale attraverso la partecipazione, l'ascolto, la creazione e l'informazione
Il diritto di tutti gli artisti musicali di:
- Sviluppare la propria arte e di comunicare attraverso tutti i media, con adeguate risorse a loro disposizione
- Ottenere un giusto riconoscimento e un'adeguata remunerazione per il proprio lavoro.
Ciascuno di questi diritti è stato affrontato, esemplificato e discusso con una lunga serie di ospiti, ciascuno proveniente da un differente contesto del mondo della musica: dall'artista al produttore, dall'organizzatore di eventi al rifugiato, dalla musica elettronica a uno strumento cinese vecchio di 7000 anni.
È francamente disarmante la vastità della diversità presente al forum: letteralmente da ogni parte del mondo, che fossero il nord, il sud o l'est dell'Africa, l'Asia, l'Europa o le Americhe, ciascuno ha portato la propria esperienza, sempre unica, a testimonianza sia di quanti sono i modi in cui si può vivere di/con la musica, sia di quanto tutte queste differenze non siano in realtà che dei grossi punti di forza, che sommati insieme formano un'onda d'urto impressionante.
È stato bellissimo infatti, poter condividere il "nostro" Music & Resilience con altre realtà che operano in altri modi e altre zone del mondo, ma con una visione della società, dei rapporti umani e del significato del "fare musica insieme" davvero simile a quello che portiamo avanti con convinzione qua a Prima Materia. Infatti, tanto importante il tempo passato a discutere ed ascoltare le presentazioni in programma, quanto quello trascorso a conoscere gli altri partecipanti, a scambiarsi idee e contatti e a scoprirsi nelle stesse scarpe (anche se di colori diversi).
E tutto questo, badate bene!, senza mai preoccuparci di che "genere musicale" si occupasse il progetto del caso: non è "cosa" si suona, ma "come" lo si usa, con quale luce negli occhi creiamo qualcosa insieme, e verso quale orizzonte stiamo insieme guardando.
Sono rientrato elettrizzato ben bene da tutto questo, e credo che i contatti trovati ci daranno la possibilità di qualche bella esperienza per l'anno che verrà. Come sempre, condividere è una delle chiavi che ci consentirà di incamminarci insieme verso un mondo migliore. Con la musica, ovviamente!
Alberto
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